GABRIELE ALBERTINI E GIULIO GALLERA, IL CORAGGIO DELLA BUONA AMMINISTRAZIONE

Bellissima serata con Gabriele Albertini e Giulio Gallera a Palazzo Cusani. Tanta gente per la presentazione dei due libri “Diario di una guerra non convenzionale – la nostra lotta contro il Covid” e “Rivoglio la mia Milano”.
Gabriele Albertini e Giulio Gallera

Servizio di Andrea Ninzoli e Luca Palmegiani

Una duplice presentazione che mette al tavolo due eccellenze amministrative della città di Milano. Una serata che ha ripercorso attraverso il loro racconto le tappe di due fasi importanti e delicate del territorio milanese e lombardo.

Dall’exploit e costruzione della Milano motore d’Italia fino alla durissima battaglia contro il covid-19. Se da un lato però le due esperienze sembrano raccontare vicende distinte e quasi opposte, la storia di Giulio Gallera e Gabriele Albertini è fortemente legata. Un legame che nasce dalle prime fasi della giunta Albertini di cui Gallera fece parte e in cui ha mosse i primi passi da amministratore locale. Imprenditore, senatore, europarlamentare ma soprattutto sindaco. Gabriele Albertini ha lavorato per gran parte della sua vita per la sua città, Milano.

Com’è emerso durante l’incontro, la sua è una storia fatta di successi ma anche di sacrifici, di prese di posizione forti ma soprattutto di primo impatto impopolari. Tutt’altro, la forza dell’ex sindaco ha permesso alla città di Milano di sviluppare e crescere rafforzando e migliorando quel cuore pulsante dell’economia italiana.

Una forza che si percepisce nei suoi racconti durante la serata. Tra un ricordo e un aneddoto Albertini ci tiene a ricordare gli obiettivi raggiunti dalla sua giunta. Il suo operato vanta l’espansione della linea metropolitana e un generale aumento dei servizi pubblici di trasporto, la concessione e pianificazione dei quartieri di City Life e Porta Nuova, i parcheggi sotterranei (che ai tempi fecero tanto discutere ma che oggi rappresentano la salvezza di tanti lavoratori e famiglie della città meneghina) e i famosi depuratori di cui la città non era mai stata dotata (richiesti con forza dall’Unione Europea). La Milano che oggi stupisce molti deve tanto a quegli anni.

Racconta Albertini di non aver mai adottato un approccio ideologico alle sfide che gli si sono presentate e annovera la capacità di aver portato nella pubblica amministrazione l’efficienza dell’amministrazione privata, rilanciando e puntando con forza sulla macchina amministrativa comunale. Una storia che nel libro rievoca con foto e aneddoti una Milano che correva verso lo sviluppo e il progresso, oggi rallentata da ideologismi, incompetenza e personalismi che rischiano di rovinare quel bellissimo giocattolo costruito con serietà e professionalità.

Ed è proprio in quegli anni della Milano che corre che, come da lui raccontatoci, il giovane Giulio Gallera ha potuto formarsi come politico, amministratore ma soprattutto cittadino di Milano. Si perché le cose che più accomunano Albertini e Gallera sono l’amore per il capoluogo Meneghino e soprattutto la voglia di fare del bene ai cittadini anteponendolo ad ogni interesse politico e mediatico.

Il Consigliere, sempre composto durante la presentazione, appare emozionato per le belle parole che riservategli dall’ex Sindaco, e noi da giovani studenti ma soprattutto da militanti lo siam stati ancor di più, assuefatti dall’autenticità di una visione politica ben precisa capace di delineare più di 30 anni di storia Meneghina e Lombarda.

L’insegnamento lasciato da Albertini, di rimanere sempre fermi sui propri ideali quali, la legalità, l’efficienza amministrativa e soprattutto la visione a lungo termine è stato da Gallera perfettamente proiettato in concreto prima sull’amministrazione Comunale di Milano e poi sulla decennale esperienza in Regione Lombardia, culminata con l’incarico di assessore al Welfare in uno dei momenti più complessi della storia repubblicana, in cui migliaia di vite sono state salvate proprio grazie alla capacità dell’Assessore di rimanere saldo sulla propria via, facendo scelte mediaticamente impopolari ma sempre e solo volte al bene collettivo.

E proprio com’è stato per la giunta Albertini è auspicabile che in futuro l’operato e le azioni intraprese durante quella difficile battaglia contro un terribile virus, possano avere l’onore che merita. Esempio di un operato coraggioso e preciso che vorremmo vedere nell’operato di ogni amministrazione, locale, nazionale ed Europea. Noi come Giovani Militanti non possiamo che chiederci, la Milano che verrà sarà capace di far fede all’eredità lasciatagli?

Per quanto ancora questa giunta riuscirà a continuare a cavalcare l’onda della programmazione Albertini? Prima o poi i nastri da tagliare finiranno e noi dovremmo fare i conti con il lascito di un’amministrazione miope. Proprio per questo oggi più che mai sentiamo nostri i valori, perseguiti fin da trent’anni fa da Albertini e Gallera, e la nostra sfida sarà quella di raccogliere quest’eredità, applicarla alla società odierna e far fronte ai numerosi ostacoli che il Sindaco Sala ci sta lasciando per il futuro, senza mai però rinnegare le nostre idee e i nostri ideali e mettendo al centro unicamente il bene dei cittadini. C’è infatti un filo conduttore che lega la loro esperienza alla nostra motivazione: l’amore per il capoluogo meneghino e la voglia mettere al centro l’interesse dei milanesi.

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