MILANO VISTA DAGLI STUDENTI, INTERVISTA A GUERINO FIGLINO (UNIVERSITA’ BOCCONI)

Prosegue il reportage del nostro Andrea Ninzoli all’interno del mondo universitario. Un viaggio che ci permette di capire come gli studenti vivono la realtà di Milano, raccogliere le loro segnalazioni, proposte e indicazioni. Di seguito l’intervista a Guerino Figlino, rappresentante degli studenti al CdA dell’Università Bocconi di Milano.

Prosegue il reportage del nostro Andrea Ninzoli all’interno del mondo universitario. Un viaggio che ci permette di capire come gli studenti vivono la realtà di Milano e di raccogliere le loro segnalazioni, proposte e indicazioni. Di seguito l’intervista a Guerino Figlino, rappresentante degli studenti al CdA dell’Università Bocconi di Milano.

Ciao Gue, in seguito alle scorse elezioni studentesche sei rappresentante studenti al CdA della prima università privata d’Italia , che responsabilità vi portate dietro tu e la lista Astra?

Come rappresentante degli studenti al CdA, io e Astra ci portiamo dietro la responsabilità di rappresentare gli interessi degli studenti presso l’organo decisionale più alto dell’università. Ciò significa essere il ponte tra gli studenti e la gestione dell’ateneo, prendendo parte attiva alle discussioni e alle decisioni che riguardano l’istituzione. È nostro compito assicurarci che le voci degli studenti siano ascoltate e che le decisioni prese tengano conto dei loro bisogni e delle loro prospettive. In questi primi mesi di lavoro abbiamo riscontrato un’ottima disponibilità da parte dell’Amministrazione ad ascoltare e implementare misure ragionevoli e non eccessivamente gravose in termini organizzativi ed economici. Fare rappresentanza in questo caso è un piacere, perché si ha a che fare con una “controparte”, se così vogliamo definirla, che in realtà controparte non è perché, in fin dei conti, remiamo entrambi nella stessa direzione e abbiamo entrambi gli stessi obiettivi: migliorare l’esperienza universitaria (quindi non meramente accademica) degli studenti della nostra Università e spingere la Bocconi sempre più in alto. Tempi e modi ovviamente possono non sempre coincidere ma l’importante, e quello su cui ci stiamo concentrando maggiormente io e gli altri rappresentanti in questo primo periodo, è la disponibilità a lavorare insieme.

In Italia il 62% degli studenti vive coi genitori, quasi il doppio dei cugini transalpini 34% e contro il 21% tedesco, la problematica è dovuta anche al costo dei posti letto. Questo può portare ad una minore emancipazione e ad una maggior difficoltà ad uscire dalla propria area di comfort?

È un fatto interessante che in Italia una percentuale così alta di studenti viva con i genitori, le ragioni principali sono da ricercare ovviamente e principalmente sotto il profilo economico e sociale, ma anche quello culturale e della tradizione possono giocare un ruolo importante. Vivere con i propri genitori in un momento della propria vita così determinante potrebbe influenzare la capacità di allargare i propri orizzonti. Mi ritengo estremamente fortunato ad aver avuto dei genitori che mi hanno sempre incoraggiato a spingermi al di là dei confini del mio paese e della mia regione lasciandomi andare, per esempio, per un anno in Australia durante il quarto liceo grazie a una borsa di studio. Da studente fuorisede ormai da un po’ di anni, posso dire che aver lasciato casa è stato strumentale nel mio percorso di crescita personale. Mi ha dato la possibilità di vivere esperienze uniche e di affrontare situazioni complesse sviluppando capacità inedite, smussando lati del mio carattere e rinforzandone altri, oltre a farmi conoscere una marea di persone nuove. Si è semplicemente esposti a un set di stimoli diversi da quelli che si incontrano rimanendo a casa propria e io do molto valore a questo.

Il costo medio dell’affitto a milano è cresciuto sempre più negli ultimi anni, costringendo di fatto molti studenti della Bocconi a sostenere un affitto medio mensile di 750-800. Sebbene l’università metta a disposizione diverse residenze, queste non bastano per tutti: vista anche l’alta retta, quanto diventa discriminatorio il caro affitti?

L’aumento del costo degli affitti a Milano è sicuramente una sfida significativa per gli studenti e le loro famiglie. È importante esplorare soluzioni che rendano più accessibili le opzioni abitative, specialmente nel corrente scenario macroeconomico, con l’inflazione rampante, sebbene in rallentamento grazie ai tassi record della BCE, e la storica stagnazione dei salari in Italia, che impongono alle famiglie delle scelte difficili.  Io stesso sto cercando nuovamente casa a Milano per il nuovo anno accademico ora che ho terminato il mio periodo di stage a Bruxelles e, devo dire, è estremamente complicato trovare una buona soluzione con un prezzo inferiore alle cifre da lei menzionate. Gli effetti sulle fasce più deboli sono evidenti, ma vorrei porre l’attenzione su quelle fasce intermedie che, grazie all’attuale sistema di valutazione della situazione economica della condizione economica dei nuclei familiare, non possono né rientrare nei parametri delle borse di studio regionali e quindi nemmeno usufruire di un alloggio a tariffa ridotta presso le residenze dell’università. Io e gli altri rappresentanti negli organi competenti dell’Università lavoreremo per trovare delle soluzioni efficaci per andare incontro a tutti gli studenti che si trovano in condizioni difficili, sebbene questa situazione meriti un confronto serio a livello regionale e, speranzosamente, nazionale.

Cosa consiglieresti al comune di Milano per venir incontro agli studenti degli atenei milanesi e ai bocconiani in particolare?

L’ascesa costante dei prezzi degli affitti a Milano rappresenta una sfida significativa per gli studenti universitari, con affitti medi che si attestano attorno ai 700 euro al mese, che è una follia se pensiamo che lo stipendio di uno stagista si aggira intorno ai 600 euro e il salario medio di un lavoratore dipendente in Italia è intorno ai 1600 euro. Se poi restringiamo il campo alla zona della Bocconi, i prezzi medi probabilmente sono anche più alti. Il problema è anche accentuato dal fatto che l’Università non sia ben collegata con la rete della metro, il che rende più difficile per gli studenti della Bocconi alloggiare in zone meno care. Tra non molto però dovrebbe aprire la nuova fermata della M4 in zona Santa Sofia che aiuterebbe in tal senso. Entrare nel merito delle possibili soluzioni richiederebbe un articolo a parte, qualche tempo fa abbiamo partecipato ad un incontro in Statale con il sindaco Sala e l’assessore Maran per discutere di varie alternative, alcune a breve termine mentre altre a medio-lungo termine. Ritengo che fornire degli incentivi fiscali ai proprietari di casa che affittano a studenti e giovani lavoratori sia, con lo stanziamento degli adeguati fondi da parte del Governo e della Regione, congiuntamente alla diminuzione degli immobili destinati agli affitti brevi di stampo turistico, una delle soluzioni più efficaci in tempi brevi. Rimettere in sesto edifici in disuso o costruire nuove residenze universitarie mi sembra, invece, un’idea giusta nel medio-lungo termine, ma che non aiuta le famiglie che si trovano in difficoltà in questo momento.

Già che abbiamo citato le residenze, aspetto rilevante che spinge studenti a preferirle rispetto agli appartamenti è quello della sicurezza: quanto credi che il servizio delle residenze Bocconi tuteli la sicurezza degli studenti, soprattutto nelle fasce orarie più critiche?

La sicurezza degli studenti è una priorità fondamentale, nelle zone limitrofe alla nostra Università abbiamo avuto diversi problemi nel recente passato. Sebbene il problema principale rimangano le aggressioni in strada, è importante che gli studenti si sentano al sicuro all’interno delle loro abitazioni. In questo senso, le residenze Bocconi svolgono un ottimo lavoro grazie al servizio di reception 24/24h. Nei miei primi due anni di Università alloggiavo in un appartamento all’interno di una delle residenze e lasciavamo praticamente sempre, volutamente, la porta aperta. È importante che le residenze Bocconi forniscano un ambiente sicuro, soprattutto durante le fasce orarie più critiche. Sarebbe opportuno valutare se ci sono misure aggiuntive che possono essere implementate per migliorare ulteriormente la sicurezza, nel nostro programma elettorale ne abbiamo inserite alcune e a breve affronteremo il discorso con il responsabile di riferimento dell’Amministrazione, ma siamo confidenti del fatto che le residenze siano internamente molto sicure, grazie anche ai legami che si stringono tra i residenti.

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